Dietro ogni problema c’è un’opportunità.
Galileo Galilei
Forse lo sai già.
In questo blog abbiamo chiarito più volte un importante aspetto.
I problemi sono parte della vita.
C’è poco da fare.
Chiunque di noi, ogni giorno, deve risolvere intoppi e impedimenti vari.
Problemi che variano da vere e proprie sottigliezze a difficoltà abbastanza serie.
Teniamo a mente una cosa.
Non viviamo in una sorta di vuoto cosmico dove le nostre giornate procedono lisce e spedite nell’unico senso da noi desiderato.
Al contrario troveremo lungo la nostra quotidianità varie fonti di attrito, di minore o maggiore entità.
Ti dirò di più.
Paradossalmente i problemi rappresentano il miglior propellente della nostra crescita personale.
Ci costringono a lottare.
Ci conducono fuori dalla nostra zona di comfort.
Possiamo dire che noi siamo le sfide e le difficoltà che abbiamo affrontato in passato.
La grandezza di un uomo, dopotutto, si misura dalle difficoltà che ha dovuto superare in passato per diventare la persona che è oggi.
Certo.
Non dovremo mica fare i salti di gioia ogni volta che ci capiterà l’ennesima rottura di balle.
Accettando il fatto che i problemi sono parte della vita riusciremo a vedere le cose con meno disfattismo.
Non reagiremo più con frasi come
Ma perché tutte a me?
Non sono buono a nulla.
Il castigo divino mi perseguita.
Potremo quindi concentrarci sulla lucida soluzione del problema e sull’esperienza che ne trarremo.
E in questo post vedremo una cosa.
Scopriremo assieme un semplice metodo per risolvere un problema e superare quello stato di confusione e pessimismo nel quale spesso precipitiamo quando fronteggiamo situazioni difficili.
Il metodo è ispirato ad una delle mie letture preferite :
Come vincere lo stress e cominciare a vivere di Dale Carnegie.
Si tratta di un procedimento efficiente, concreto e che entra direttamente nel merito del problema.
Vediamolo assieme 😉
Write it down!
Un problema ben dichiarato è un problema per metà risolto.
Charles Kettering
Il primo passo per risolvere un problema è semplice ed efficace:
Dobbiamo prendere carta e penna e stendere per iscritto il nostro problema.
Il motivo è anche ovvio.
Avremo così l’occasione di definirlo con precisione.
Lo so, sembra un po’ banale, ma credimi non lo è.
La maggior parte delle nostre preoccupazioni deriva in fondo proprio dal fatto di non avere una visione chiara e oggettiva di quale sia il nostro vero problema.
Scrivere su un foglio di carta quanto continua a procurarci affanno e nervosismo alleggerisce la nostra tensione.
Ci permette di svuotare la mente da quell’incombenza su cui continuiamo a rimuginare.
Ci rende più lucidi e ci permette di adottare decisioni ben ragionate.
Quali alternative?
Il secondo passo nel risolvere un problema è altrettanto facile.
Dobbiamo fare una cosa molto semplice.
Dobbiamo scrivere quali sono le alternative a nostra disposizione.
Questo step è molto importante.
Ci regala una visione a tutto campo delle varie alternative disponibili e dei probabili esiti di ognuna.
Vediamo un esempio molto semplice.
Dopo una gita fuori porta con il nostro partner abbiamo perso l’ultimo treno utile per tornare a casa appena prima dello sciopero dei mezzi pubblici, e l’indomani ci aspetta un colloquio di lavoro.
Quali sono le alternative a disposizione?
- Sbraitiamo contro il nostro partner che ci ha fatto fare di nuovo tardi, accusandolo di essere la causa di ogni male dal dopoguerra ad oggi?
- Cerchiamo una camera disponibile su Airbnb per trascorrere la notte fuori, con l’intenzione di prendere il primo passaggio utile su Blablacar l’indomani mattina?
- Diamo un colpo di telefono a quell’anima pia del nostro migliore amico che si farebbe anche due ore di viaggio per venirci a prendere?
- Chiamiamo l’azienda e spieghiamo con sincerità la situazione, chiedendo per un rinvio del colloquio a data da destinarsi?
Chiaro?
Sia per situazioni semplici come questa, che per problemi ben più seri, a mente lucida saremo portati ad escludere i soliti comportamenti avventati che spesso compiamo in preda al nervosismo e alla frenesia.
Focalizzeremo invece la nostra attenzione sull’intero panorama delle alternative a nostra disposizione
E sceglieremo.
Cosa mi conviene scegliere?
Avendo ben chiaro quindi il quadro della situazione, delle alternative disponibili e delle relative probabili conseguenze, potremo scegliere, a mente lucida, la migliore soluzione.
La decisione finale sarà quella che in base al confronto delle varie alternative avrà maggiori probabilità di successo di risolvere il nostro problema.
Non è di certo uno step da poco dal momento che sarà proprio la decisione assunta in questa delicata fase ad orientare, come vedremo tra poco, le nostre future azioni per risolvere il problema.
Ciak. Azione!
L’ultimo passo è quello di applicare la decisione adottata.
Sì, ma quando?
Quando mettersi in moto per risolvere un problema?
Ti do un indizio.
Non domani, non dopodomani, non tra un mese.
La risposta è… ora!
La lucida analisi di un problema, delle alternative disponibili, e l’adozione di una decisione finale restano fini a se stesse se non accompagnate da execution.
Inutile frastullarsi in ripensamenti, nervosismo e seghe mentali che rischiano solo di aggravare le nostre incertezze sul problema in questione.
Una volta che la decisione è stata presa ed è arrivato il momento di agire, respingi ogni ulteriore ansia o titubanza e lascia che il risultato venga da sé.
William James
Il punto è quindi chiaro.
Adottata una decisione finale sulla base di una giusta analisi dei dati a disposizione occorre solamente agire senza divagare in un ulteriori preoccupazioni e dubbi.
C’è un limite oltre il quale riflettere troppo e guardarsi sempre alle spalle diventa deleterio, mentre l’unica cosa realmente utile diventa solo quella di agire.
Per concludere
Seguiamo quindi questi 4 step suggeriti da Dale Carnegie.
- Definiamo con chiarezza il problema. E il modo migliore per farlo è quello di scriverlo
- Individuiamo le alternative disponibili
- Scegliamo la migliore soluzione
- Diamoci da fare
Questo è il metodo attraverso il quale analizzo e risolvo i miei problemi, e sono certo che sarà di giovamento a te almeno quanto lo è tutt’ora per me.
Ci leggiamo al prossimo articolo.
Un abbraccio,
Carlo