La cosa più pericolosa è quella di non evolvere.
Jeff Bezos (fondatore di Amazon)
Amazon.
Alzi la mano chi non ha mai acquistato un articolo o un qualsiasi prodotto sul famoso portale del commercio online.
Molti di noi hanno anche sicuramente già sentito parlare di Jeff Bezos, storico fondatore e CEO della compagnia (nonché, in questo momento, uomo più ricco del pianeta).
Ebbene. Proprio da una lettera annuale indirizzata da Jeff Bezos agli azionisti di Amazon vedremo oggi alcuni importanti insegnamenti sul come adottare decisioni importanti.
Curioso di sapere di cosa si tratta?
Continua a leggere. Sarà tempo ben speso, te lo prometto 😉
Lettera agli azionisti di Amazon
Credo che tu debba essere disposto ad essere frainteso se hai intenzione di innovare.
Jeff Bezos
Partiamo dall’inizio.
Uno dei fattori critici del successo di Amazon, in tutti questi anni, è stato indubbiamente quello di essere sempre stata pronta ad accettare la sfida dell’innovazione.
Bezos ha infatti impresso alla sua compagnia una mentalità propensa al rischio.
Nella lettera del 2016 indirizzata agli azionisti Bezos esalta i successi di progetti quali Amazon Prime, Amazon Web Services e Amazon Market Place. Tutti progetti iniziati proprio come piccole sfide dall’esito incerto e per nulla scontato.
E qui viene il bello.
All’interno della lettera Bezos dichiara che Amazon è anche il luogo migliore al mondo per fallire.
“Carlo. Ma cosa cavolo dice questo tizio? Amazon un posto dove si fallisce? Ma se se fanno ogni giorno ‘na fracca de sordi.”
Beh, le cose in fondo stanno proprio come dice Jeff Bezos. E ora vediamo subito il perché 😉
Propensione al rischio
La domanda più comune che viene fatta nel mondo degli affari è “perché?”, ma una domanda altrettanto valida è “perché no?”.
Jeff Bezos
Lo abbiamo un po’ intuito.
Bezos ci vuole fare capire che fallimento e innovazione vanno sempre a braccetto. E il perché è anche chiaro.
Per innovare bisogna sperimentare, e la sperimentazione, di per sé, comporta sempre una (più o meno elevata) probabilità di fallimento.
Questo ovviamente vale anche per quel gigante di Amazon, anche se noi, ogni volta che ci vediamo recapitare un pacco a casa in giornata e ogni volta che guardiamo la nostra serie TV preferita su Amazon Prime, vediamo solo l’esito finale: i progetti che hanno vinto la sfida, avuto successo, e che oggi ci rendono la vita così comoda.
Molte compagnie, dice sempre Bezos, a parole si dichiarano aperte all’innovazione ma, alla prova dei fatti, non accettano il rischio di investire tempo e risorse in un progetto dall’esito incerto.
Da qui viene il primo importante suggerimento contenuto nella sua lettera agli azionisti.
Se da un lato molti tentativi falliranno, dall’altro lato una sfida che abbia anche solo il 10% di probabilità di successo ma dalla quale potrebbero derivare risultati 100 volte superiori, dovrebbe sempre essere accettata.
Interessante vero? Ma andiamo più nel dettaglio.
Decisioni di tipo 1 e 2
Una compagnia non dovrebbe mai adagiarsi sul fatto di essere quella brillante, perché la brillantezza non dura.
Jeff Bezos
Più avanti nella stessa lettera Bezos riprende un’importante distinzione. Quella tra decisioni di tipo 1 e decisioni di tipo 2.
- Le decisioni di tipo 1 sono quelle che devono sempre essere prese a seguito di lucida analisi e con grande cautela perché proprio queste sono le decisioni dalle quali non si torna più indietro. In poche parole sono quelle che hanno effetti irreversibili.
- Le decisioni di tipo 2, al contrario, sono quelle reversibili, ossia quelle assunte le quali possiamo sempre tornare al punto di partenza. Se non ci piace quello che vediamo possiamo tornare sui nostri passi senza per questo dover convivere per tutta la vita con le conseguenze di quella scommessa persa.
Ma c’è altro.
Bezos dichiara che più le aziende diventano grandi più tendono a considerare ogni decisione alle stregua del tipo 1.
Non si permettono più di rischiare, creando formalità ed elaborando eccessivamente anche la presa di quelle decisioni che, al contrario, potrebbero (e dovrebbero) essere assunte rapidamente.
Questo ovviamente si traduce in una forte avversione al rischio e nell’incapacità di sperimentare cose nuove.
“Tutto molto bello Carlo, ma dimmi una cosa: chemmimportamme?”
La cosa interessante è che, in fondo, come abbiamo visto più volte nel blog, vi sono parecchie analogie tra il modo in cui guidiamo un’organizzazione ed il modo in cui conduciamo la nostra stessa vita.
Ti dirò infatti una cosa.
Anche nella nostra vita vi sono decisioni di tipo 1 e decisioni di tipo 2.
Non mi credi? Vediamo qualche esempio 😉
Decisioni di tipo 1 e 2 nella nostra vita
Avere idee è facile; è la loro attuazione che è difficile.
Jeff Bezos
Quando scegliamo la facoltà universitaria nella quale proseguire gli studi, quando decidiamo di troncare una relazione senza futuro che manteniamo da anni, quando ci licenziamo, facciamo i bagagli e andiamo a vivere all’estero, quando ci sposiamo, accendiamo un mutuo e acquistiamo casa, e in mille altri casi.
Tutte queste sono decisioni di tipo 1 e vanno assunte con grande lucidità perché sono proprio queste a segnare la traiettoria principale della nostra vita.
Una volta prese è solitamente possibile ma non di certo facile tornare indietro.
Altro tipo, su cui vorrei portare la tua attenzione, sono invece le decisioni di tipo 2.
Mi riferisco alle decisioni reversibili, ossia quelle che dovremmo sempre assumere con un pizzico di sfrontatezza e noncuranza del rischio.
Vediamo anche qui qualche esempio.
Mettere in piedi un video-corso di scrittura online. Curare un blog di finanza ed investimenti. Aprire un canale Youtube dove condividiamo le nostre riprese pazzesche col drone. Costruire un piccolo e-commerce dove vendiamo quei gingilli artigianali che ci piace tanto creare a casa. Realizzare un qualsiasi progetto laterale al quale dedicarci un’oretta al giorno la mattina presto.
Queste e tante altre piccole “scommesse” nascono mosse dall’impulso e dalla passione e, quando realizzate, rimangono per un pò lì, accanto al nostro lavoro e alla nostra normale routine quotidiana.
Ce ne prendiamo cura, vi investiamo tempo ed energia rimanendo in attesa di vedere come evolvano le cose.
Come dice Bezos queste scommesse rappresentano una piccola deviazione rispetto alla nostra normale quotidianità. Hanno una elevata probabilità di fallimento proprio per la loro eccezionalità e non regalano alcuna certezza.
Ma se avessero anche solo il 10% di probabilità di successo e fossero in grado di regalare risultati cento volte superiori, queste scommesse andrebbero sempre assunte.
Specialmente oggi, dove le barriere all’entrate in molti settori (digitale in primis) sono incredibilmente basse, abbiamo infatti la possibilità di lanciarci in nuovi progetti senza dover chiedere prima il permesso a nessuno.
Nella maggioranza dei casi andremo incontro a fallimenti, ma quando faremo centro, beh, i risultati arriveranno e potranno andare ben oltre ogni nostra aspettativa.
Amazon docet.
Ti auguro quindi di trovare il coraggio di lascarti anche andare ogni tanto senza pensare troppo.
Buone decisioni di tipo 2 😉
Un abbraccio,
Carlo
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ben detto Carlo ! Ottimo articolo ricco di spunti interessanti e soprattutto pratici 🙂
Ciao Francesco. Sono veramente felice ti sia piaciuto 🙂