Credo fermamente nella fortuna, e ho scoperto che più lavoro duro più sono fortunato.
Thomas Jefferson
Fortuna.
Chi di noi, in fin dei conti, non vorrebbe averne appena un pelino di più? 😉
Quanti di noi non vorrebbero sedersi di nuovo al tavolo della vita con carte leggermente più favorevoli?
Chi di noi non vorrebbe essere avvolto dalla morbida certezza che le cose andranno sempre e comunque per il verso sperato?
Penso davvero in tanti 😉
Dobbiamo anche essere onesti e dire che – al giorno d’oggi – questa fantasiosa (e vana) speranza sembra essere essere diventata per tanti di noi una necessità essenziale.
La nostra è infatti divenuta la società dell’immediatezza, dell’evento fortunoso e del “voglio tutto ora e subito”.
Perseveranza, predisposizione all’impegno, capacità di stringere i denti sono ormai qualifiche poco ambite e desiderate. Siamo molto più attratti dalle storie dei successi-lampo e del talento innato.
Abbiamo imparato a credere che nella vita o ci nasci oppure niente.
Ci siamo assuefatti all’idea che l’avere successo sia tutta una questione di cu#o, e che se non siamo tra i pochi fortunati baciati dalla dea bendata, beh, non vale nemmeno la pena sforzarci.
Ma è veramente così?
Scopriamolo assieme 😉
Quello che non sai sulla fortuna
Fortunae robur ancellit.
L’impegno sovrasta la fortuna.
Motto latino
Forse lo hai già intuito.
Guardo con un po’ di scetticismo a tutto lo slancio con cui – ancora oggi – parliamo di fortuna, crediamo agli oroscopi ed esaltiamo la buona sorte.
Non credo infatti in strani copioni cosmici stampati già alla nascita per ognuno di noi. E no, non credo nemmeno nell’intervento di capricciose divinità olimpiche decretanti, dall’alto del proprio scranno, chi nella vita debba farcela o meno.
Credo invece nel più terreno rapporto di conseguenza tra due bellissime cose:
- le azioni che eseguiamo ogni giorno (le cause)
- i risultati che otteniamo nel medio-lungo termine (gli effetti)
Ed è proprio da qui che nasce il nome del blog. Ma lascia ora che ti spieghi per bene dove voglio arrivare.
Pensiamo per un attimo a tutte quelle che, comunemente, amiamo definire persone di successo.
Cosa hanno fatto di speciale?
Cosa le accomuna?
Beh, posso garantirti che nessuna di loro ha raggiunto la vetta stando a casa in pigiama guardando le repliche di Uomini e Donne.
Tutto l’opposto.
Queste persone si sono svegliate le mattina, hanno detto al mondo “Buongiorno, io ci sono”, e hanno cominciato ad investire ore ed ore del proprio tempo su abilità e progetti personali.
Hanno dato vita ad un processo fatto di abitudini e piccole prestazioni giornaliere che – nel medio-lungo termine – le ha condotte verso un “fortunato” evento finale 😉
Il processo crea la fortuna
Essere fortunati significa essere pronti a cogliere le opportunità.
James Frank Dobie
Afferrato il messaggio?
Il processo è il nostro tanto agognato amuleto portafortuna 😉
Detto questo, diciamoci ora anche la verità.
A noi, tutta questa storia del processo lungo, paziente e focalizzato, ci incanta ma – in fin dei conti – non attira molto.
Noi amiamo guardare solo il luccicante risultato finale che risplende tra le notizie in prima pagina, salvo poi trovare rifugio (e salvare il nostro orgoglio) dietro mantra limitanti come:
- Ah beh. Loro si sono trovati al posto giusto nel momento giusto
- Loro hanno avuto la vita facile.
- Ma loro sono nati con talento. Non poteva andare altrimenti
E poi la mia preferita :
- Io non sono uno di quelli. Non ho fortuna e mai ne avrò
In tutti questi casi deleghiamo alla semplice fortuna tutto quel bagaglio di perseveranza ed inflessibili abitudini giornaliere che si cela dietro ogni grande evento finale.
La verità è infatti che, ogni volta che alcuni di noi annientano draghi alla Playstation (o magari si sciroppano tre ore di reality-show in prima serata) altri, in tutti quei momenti, stanno studiando, stanno lottando per i propri sogni, stanno imparando dai primi fallimenti e guadagnando in esperienza.
Queste persone si mettono all’opera per essere al posto giusto quando sarà “il momento giusto”. Per essere presenti e puntuali quando la roulette della fortuna girerà finalmente dalla loro parte.
Il giusto peso
La fortuna mischia le carte e il destino le distribuisce, ma siamo noi che scegliamo quali giocare.
Samuele Apebe
Certo. Non lo metto in dubbio.
La buona sorte, il talento, la fortuna, sono sicuramente componenti da rispettare e delle quali tenere conto. Nel business, nella carriera, così come, in generale, nella vita.
Ricordiamoci infatti che il successo non è mai questione di solo duro lavoro, così come il fallimento non è mai questione di sola pura pigrizia.
Il caso esiste, e può purtroppo decretare in modo drastico il successo o il fallimento di qualsiasi iniziativa.
Questo, piuttosto che fornici la giustificazione ideale per languire in una palude di letargico vittimismo nell’attesa di una botta di cu#o, deve al contrario smuoverci a lavorare su quelle variabili che, ora e adesso, siamo già perfettamente in grado di controllare.
Dobbiamo concentrarci su ciò che dipende unicamente da noi.
Che si tratti di maturare nuove e giuste abitudini, coltivare la nostra forza di volontà, acquisire nuove competenze, sviluppare il nostro network professionale.
Diamo vita ad un processo. Rispettiamo le nostre prestazioni giornaliere eseguendole sia quando le cose vanno bene, sia quando le cose vanno male. Sia quando ne abbiamo voglia, sia quando preferiremmo guardare Netflix.
Il successo non è mai garantito, è vero, ma attraverso un processo fatto di azioni quotidiane mirate possiamo aumentare di molto le nostre probabilità di successo.
Possiamo sottrarre, almeno in larga parte, il nostro destino alla lotteria della fortuna, spostando le probabilità di successo di un qualsiasi nostro progetto da “Impossibile” ad “Altamente Probabile”.
Conclusioni
Attraverso questo post ho provato a farti capire quanto il concetto di sola fortuna, per quanto esistente, sia al giorno d’oggi decisamente troppo sopravvalutato.
Piuttosto che recriminare per avere carte migliori, cominciamo a focalizzarci su come giocare al meglio quelle che sono già nostra disposizione.
E quando raggiungiamo il successo, ricordiamoci non solo dei nostri sforzi, ma anche della piccola percentuale giocata dalla fortuna: in questo modo eviteremo di usare il sopraggiunto successo come leva per vantare una presunta superiorità verso chi ancora non ce l’ha fatta, mantenendo quella sana umiltà che ci permetterà di raggiungere traguardi di vita ancora più ambiziosi.
E tu, cosa ne pensi?
Qual è il tuo modo di vedere e interpretare la fortuna?
Quanto peso le attribuisci?
Un abbraccio,
Carlo
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