È il lavoro che non inizia mai quello che richiede più tempo per essere terminato.
J.R.R. Tolkien
Ammettiamolo.
Al posto di girare a zonzo sul web, in questo esatto momento dovremmo essere concentrati su tutt’altro.
Dai, non fare il finto tonto: sai bene di cosa sto parlando 😉
Quell’ultimo esamino che dobbiamo ancora dare.
Quel progettino che doveva essere finito la settimana scorsa.
Quella chiamata che dobbiamo fare da giorni e che abbiamo sempre rimandato.
O meglio: che abbiamo sempre procrastinato.
“Procraché? Carlo, mai fai anche gli scioglilingua adesso?”
Con la parola “procrastinazione” ci riferiamo a quella tendenza a rimandare sistematicamente ad un ipotetico domani ciò che, invece, sappiamo benissimo dovremmo fare oggi.
Non sembra niente di spaventoso vero? Eppure ci caschiamo in continuazione.
La procrastinazione rappresenta infatti il nemico numero uno della nostra produttività personale.
Il principale fattore che ci impedisce di raggiungere i nostri agognati traguardi.
Ma perché ci caschiamo sempre?
Perché procrastiniamo in continuazione?
Non rimandiamo mai, ad esempio, mangiare un gelato o fare zapping col telecomando davanti alla TV.
Rimandiamo solo ciò che non ci piace fare.
Rimandiamo l’incomodità. Rimandiamo la fatica.
Procrastiniamo attività ardue ma necessarie.
Le stesse che – se portate avanti con disciplina – ci regalerebbero i grandi risultati che realmente vogliamo ottenere nella nostra vita.
Oggi faremo dunque una cosa.
Vedremo quattro tecniche per sconfiggere questo piccolo mostro mentale e smettere finalmente di procrastinare.
Vediamole assieme 😉
L’importanza del gruppo
Gli amici dovrebbero essere come i libri, pochi, ma ben selezionati.
C.J. Langenhoven
Non finirò mai di dirlo.
Dobbiamo imparare a circondarci sempre di persone positive e in gamba.
Gente che condivida la nostra ambizione di trarre il massimo dalla vita.
E ti spiego subito il perché.
Non dimentichiamo mai che siamo la media delle cinque persone con cui trascorriamo la maggior parte del nostro tempo.
Le persone che ci circondano, le influenze che riceviamo dall’esterno, i pensieri e le parole che riempiono il nostro ecosistema di vita, definiscono i nostri standard, influenzano il nostro modo di pensare, plasmano il modo in cui guardiamo alla vita e prendiamo decisioni.
E le nostre decisioni determinano i risultati che otteniamo.
Ma c’è di più.
Avere un gruppo – gente protesa, come noi, verso il miglioramento personale – è incredibilmente stimolante per un’altra semplice ragione.
Quando assumiamo un impegno solo verso noi stessi c’è meno pressione, meno “accountability”.
Se dovessimo venire meno a quella promessa non vi sarà alcuna apparente conseguenza. Lo sapremo noi e nessun altro.
Certo. Avremo mentito a noi stessi e ci sentiremo in colpa. Ma il tutto si svolgerà pur sempre dentro la nostra testa.
Nessun altro lo verrà a sapere e questo, inconsciamente, ci rassicura.
Quando al contrario assumiamo un impegno con i nostri amici, con la nostra comunità di riferimento, avvertiamo maggiore responsabilità.
Non vogliamo perdere la faccia e fare la figura dei “parla parla”.
Di conseguenza siamo più propensi allo sforzo e all’azione.
Insomma. Non rimandiamo più 😉
Frazioniamo in piccoli step
Ogni evitamento conferma la pericolosità della situazione evitata e prepara l’evitamento successivo.
Giorgio Nardone
Sai qual è il principale motivo per cui procrastiniamo in continuazione?
Troppe volte la mole del compito che ci aspetta è talmente grande da demoralizzarci sin dal principio.
La meta appare lontana, complessa, e i rischi e le difficoltà sono comunque tanti.
Non avvertiamo alcuna garanzia di risultato positivo a fronte di un percorso incerto.
Ci chiediamo se ne valga veramente la pena. E troppe volte la risposta finisce con l’essere un “No”.
Un utilissimo metodo per risolvere il problema è quindi questo:
Scriviamo chiaramente su un foglio il risultato che intendiamo raggiungere.
Rendiamolo per prima cosa visibile ai nostri occhi. Dopodiché scomponiamo il nostro grande compito in piccole task elementari.
Definiamo gli step intermedi che dobbiamo seguire.
Fatto questo avvertiremo subito un maggior senso di controllo. Avremo un più intensa consapevolezza sia di cosa vogliamo ottenere, sia di come dovremo procedere.
Per iniziare dovremo quindi focalizzarci sulla prima task eseguendola senza se e senza ma, e per fare questo ci avvarremo di un buon pomodoro 😉
E qui viene il bello.
Cominciando non solo sconfiggeremo l’inerzia iniziale ma otterremo quel primo piccolo successo che sarà autentica linfa vitale per la nostra autostima.
Quel primo punto di arrivo ci spronerà ad inseguire anche i successivi piccoli traguardi.
Passo dopo passo, senza quasi accorgercene, avremo realizzato buona parte del nostro “impossibile ed enorme compito” 😉
Sviluppiamo una paura motivante
Non c’è nulla di così faticoso come sostenere l’eterno peso di un compito non concluso.
William James
Ti chiedo di fare una cosa.
La prossima volta che avvertirai la tentazione di procrastinare un’attività importante e necessaria, prova a porti questa semplice domanda.
“Cosa succede se non lo faccio?“
“Cosa succede se non porto a termine quello che dovrei fare?”
Siamo sinceri adesso, io e te.
Vogliamo vivere col rimpianto di non aver concluso gli studi?
Vogliamo vivere col rimpianto di non aver mai cominciato un progetto che avrebbe potuto cambiare in meglio la nostra vita?
Vogliamo vivere col rimpianto di aver sprecato tutto il nostro tempo sui social, cazzeggi vari, serie Tv e compagnie perditempo?
Pensiamo a come tutto ciò potrebbe danneggiare il nostro lavoro, la nostra salute, la nostra famiglia, le nostre vere amicizie.
È quello che vogliamo?
Il fallimento, la delusione, l’amarezza, il rimpianto?
Non credo proprio.
La prima buona notizia è che possiamo benissimo evitare tutte queste spiacevoli conseguenze.
La seconda buona notizia è che evitarle dipende esclusivamente da noi.
Agiamo quindi.
Ora.
Allontaniamo le distrazioni
Coloro che fanno il peggiore uso del loro tempo sono i primi a lamentarsi della sua brevità.
Jean de La Bruyère
Certo. Dobbiamo essere onesti ed ammettere che noi, troppo spesso, non ci rendiamo la vita facile.
Viviamo nell’era della tecnologia, dei servizi e del benessere.
Ma soprattutto viviamo nell’era delle distrazioni.
Provare a concentrarci su una determinata task avendo il nostro smartphone sempre a portata di meno, o il telecomando, o dieci schede di navigazione aperte mentre lavoriamo al computer, è come servire sotto il naso di una persona a dieta un bombolone farcito di nutella.
Prima o poi cede e si pappa pure noi.
Perché non proviamo invece un approccio alternativo?
Perché non allontaniamo le distrazioni, ed in primis il nostro smartphone (applicando ad esempio la tecnica Out of sight, Out of mind)?
Perché non cominciamo a concentrarci in maniera assoluta – anche solo per mezz’ora al giorno – sulla nostra importante attività?
Saremo stupiti di come riusciremo a raggiungere il risultato nella metà del tempo che credevamo fosse invece necessario.
Capiremo anche quante preziose ore della nostra vita sprechiamo in maniera a dir poco inutile, sui social in primis, ma anche navigando senza meta sul web, e in generale raccogliendo informazioni che non avranno mai alcuna reale incidenza sulla nostra vita.
Bene, qui concludiamo
Sono certo che questi quattro piccoli accorgimenti saranno di grande utilità per concludere finalmente quelle attività che abbiamo sempre procrastinato.
Se hai già sperimentato con successo altre strategie condividile pure con noi nei commenti 🙂
Ci leggiamo nel prossimo articolo.
Un abbraccio,
Carlo
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