La timidezza si compone dal desiderio di piacere e dalla paura di non riuscirci.

Edme-Pierre Beauchêne

Oggi chi mi conosce forse non lo direbbe, ma la verità è che per tanti anni – da piccolino – anche io sono stato molto timido.

Come tanti altri anche io mi sono trovato imprigionato in una bolla di timidezza che mi impediva di aprirmi verso nuove amicizie, relazioni ed esperienze.

Ma cosa intendiamo dopotutto con la parola “timidezza”?

Che cosa vuol dire essere timidi?

Semplice.

Siamo timidi quando desideriamo con tutto noi stessi rapportarci con gli altri, ma – allo stesso tempo – siamo trattenuti dalla intensa paura di essere giudicati male o di trovarci in situazioni di imbarazzo.

All’improvviso, quando si tratta di rivolgere la parola al prossimo, arrossiamo e ci scopriamo in forte soggezione. Temiamo di incappare in brutte figure o di andare incontro alla disapprovazione di chi osserva.

Ti dirò una cosa.

Rivolgendo uno sguardo al mio passato penso che la timidezza dipenda da tanti fattori. In primis dall’ambiente familiare in cui siamo cresciuti (mio papà era e resta ancora oggi una persona alquanto chiusa), per arrivare poi a tutte quelle esperienze ed ambiti di vita che ci “forgiano” sin da piccoli.

La buona notizia è che questo tratto della nostra personalità (che può diventare anche parecchio limitante) può essere facilmente superato. E oggi ti spiegherò cosa ha funzionato per me.

In particolare, nel superare la timidezza mi hanno aiutato molto una serie di piccole sfide attraverso le quali – passo passo – ho conquistato le mie paure e superato i miei piccoli demoni mentali.

Semplici scommesse che ho mantenuto con me stesso e che mi hanno gradualmente trascinato sempre più fuori dalla mia zona di comfort. (Alcune di queste, come vedremo, sono anche molto divertenti 😉 )

Vediamole allora, tutte tratte della mia esperienza personale 😉

 

Sguardo

Tutto il potere del mondo è contenuto negli occhi.

Michael Wincott

Lo avrai notato anche tu.

Capita molto spesso che, mentre parliamo con qualcuno che ci fissa in continuazione, dopo un po’ siamo travolti dalla tentazione di abbassare lo sguardo, o magari di indirizzarlo altrove.

Ci sentiamo in imbarazzo a mantenere quel contatto visivo così intenso. Quasi che quel qualcuno ci possa guardare dentro e scoprire tutte le nostre fragilità interiori.

Bene. Da qui la prima piccola sfida: impariamo a fare esattamente il contrario.

La prossima volta che saremo impegnati in una conversazione sforziamoci di mantenere il contatto visivo con il nostro interlocutore.

Potrà essere un completo sconosciuto, così come potrà trattarsi di amici o familiari.

Manteniamolo fino a quando non sarà proprio la persona che abbiamo di fronte a provare un piccolo senso di disagio e ad abbassare lo sguardo.

Facendolo non solo usciremo risulteremo più convincenti mentre parliamo, ma ci renderemo anche conto che ognuno di noi, compreso chi ci sta di fronte, nasconde sotto la propria maschera di invincibilità un briciolo di insicurezza.

(Ps: ho scoperto solo anni dopo che questa dell’eye-contact è stata una tecnica molto usata da uno dei geni più carismatici dei nostri tempi, Steve Jobs – così come raccontato nella sua splendida biografia)

 

 

Sorriso

Come superare la timidezza

Ci vogliono settantadue muscoli per fare il broncio ma solo dodici per sorridere. Provaci per una volta.

Mordecai Richler

Questo esercizio è non solo estremamente semplice, ma anche molto simpatico.

Facciamo questo: la prossima volta che passeggiamo per strada (mentre andiamo magari a lavoro o a scuola la mattina) rivolgiamo in maniera serena un sorriso ad una persona sconosciuta.

Persone che magari incrociamo per strada, o che si trovano sull’autobus accanto a noi.

Se riusciremo a non essere denunciati per molestie noteremo subito una cosa molto interessante.

Molte volte il nostro sorriso sarà ricambiato, ancora più volte, però, stupirà gli altri e li farà sentire anche un po’ in imbarazzo. Molti di loro, specialmente se di prima mattina, avranno infatti un grande broncio stampato in faccia, presi come sono dai mille impegni del tran tran quotidiano.

Consapevoli di avere un aspetto teso e affannato, in cuor loro saranno sorpresi dalla nostra attitudine cordiale e sorridente e proveranno appunto un leggero senso di disagio.

 

Conversazione

Una buona conversazione è un compromesso tra parlare e ascoltare.

Ernst Jùnger

Più facile a farsi che a dirsi: intavoliamo una conversazione con completi sconosciuti.

La fermata dell’autobus o della metro è una location perfetta, o almeno lo è stata per me.

All’uscita da scuola, per scrollarmi di dosso la timidezza, mi sforzavo spesso di intavolare dal nulla una conversazione con ragazze che non conoscevo, anche solo cominciando a chiedere l’ora o se l’autobus fosse già passato.

Non mi interessava “provarci” (beh.. un pochino forse) ma mi interessava sopratutto fare qualcosa di cui, in quel periodo della mia vita, avessi una gran fottut@ paura 😀

Anche questo piccolo esercizio, assieme agli altri, mi ha aiutato molto a superare le mie piccole fobie sociali. Eh sì. Qualche numero di telefono alla fine sono riuscito ad averlo 😉

 

 Schiena dritta

Come superare la timidezza

Non piegare mai la testa. Tienila alta. Guarda il mondo dritto negli occhi.

Hellen Keller

Quando camminiamo cerchiamo di renderci invisibili in mezzo alla folla?

Stiamo tutto il tempo con la schiena inarcata e a testa bassa? Prendiamo magari ogni tanto anche qualche spintone da chi ci incrocia per strada e nemmeno ci vede?

Beh, era proprio quello che succedeva a me.

La sfida è quella di camminare con atteggiamento sereno e sicuro (che – attenzione – non vuol dire arrogante o di sfida) a testa alta e schiena dritta.

Noteremo subito una cosa.

Non saremo più percepiti come dei fantasmi in mezzo alla folla ma la gente davanti a noi ci vedrà, e in buona parte si scanserà quando la avremo di fronte.

E questo rafforzerà un po’ anche la nostra autostima.

 

Canticchiamo

Chi ha il cuore contento sempre canta.

Giovanni Verga

Si. Hai capito bene.

Canticchiamo ad alta voce per strada, mentre camminiamo, o in spazi aperti come i parchi. Insomma, ovunque ci sia gente.

Ti dirò una cosa: lo faccio ancora.

Ogni volta che mi attende un evento o un meeting importante in cui devo prendere parola (e mi sento agitato), uso questo piccolo esercizio nelle settimane precedenti quasi per abituarmi all’idea di “avere un piccolo pubblico” e superare sin da subito ogni imbarazzo.

Mi diverte sempre vedere le facce sorprese dei passanti.

Facendolo usciremo dalla nostra zona di comfort, e impareremo anche a fregarcene quanto basta di quello che pensano gli altri 😉

 

Conclusioni

Sia chiaro. Di tecniche per superare la timidezza ce ne sono ovviamente tante altre. Queste sono quelle che ho usato io e che hanno funzionato per me.

Sono molto semplici e alla portata di tutti, e sono sicuro che daranno anche a te una grande scarica di autostima 😉

Detto questo vorrei anche aggiungere un’altra piccola ma importante cosa.

La timidezza è sicuramente un tratto limitante del nostro carattere, e va superata. Su questo non ci piove. Ma va anche distinta dall’essere semplicemente degli introversi.

Ti faccio un esempio.

Caratterialmente, per mia natura, rimango (orgogliosamente) una persona introversa.

Amo la vita sociale, le uscite, e mi concedo ogni tanto lunghe serate di festa con i miei amici.

Ma amo ancor di più i miei spazi di tranquillità e di riflessione.

Amo molto più la riservatezza e la discrezione piuttosto che la luce dei riflettori e l’esibizionismo inseguiti oggi da tanti di noi.

Tutto questo l’ho potuto capire solo dopo aver superato i condizionamenti che la timidezza mi procurava.

Se adesso, pur essendo un introverso, riesco a comunicare chiaramente le mie idee, se non ho più paura di cosa pensi la persona che ho di fronte, se non ho problemi a piantare un secco NO laddove ve ne sia bisogno, molto lo devo proprio alle piccole tecniche che abbiamo visto sopra.

Mi hanno aiutato a superare le mie piccole fobie sociali.

Libero dalle catene della timidezza ho quindi avuto la possibilità di capire chi fossi veramente e quale fosse la mia vera personalità.

Auguro anche a te di superare il tuo essere timido e di trovare altrettanta chiarezza.

Ci leggiamo al prossimo articolo.

Un abbraccio,

Carlo

 

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