Sono stata totalmente terrorizzata ogni istante della mia vita, ma non ho mai permesso alla paura di impedirmi di realizzare ciò che volessi.
Georgia O’Keeffe
Chi di noi in fondo non ne ha?
Chi di noi, in determinate circostanze, non ha provato o continua a provare paura?
Personalmente penso che l’importante, dopotutto, non sia provare più paura.
Penso, al contrario, che sia molto più importante imparare a riconoscere e a gestire questo sentimento.
Le paure, dopotutto, se non affrontate a viso aperto, possono porre dei limiti alla nostra vita, e rappresentare una grossa barriera verso i nostri traguardi.
Cosa faremo dunque oggi?
Prenderemo in considerazione quattro semplici strategie rivelatesi nella mia esperienza estremamente efficaci per superare la paura.
Vediamole subito 😉
Scomponiamo
Ti farò un esempio.
Rivolgiamo per un attimo lo sguardo ad una delle più classiche delle paure.
Quella di volare in aereo.
Spesso a chi ha un vero e proprio terrore di volare è chiesto di definire una lista di tutte le azioni che è necessario attuare prima di salire sul velivolo.
Tra queste figureranno quindi la preparazione della valigia, il check-in online, il viaggio in macchina verso l’aeroporto, i controlli di sicurezza, l’arrivo al gate, l’attesa per l’imbarco e così via.
Definita la lista di tutte le azioni che andranno effettuate verrà quindi chiesto ai pazienti di eseguirle una ad una.
Perché questo?
Se in questo momento una grossa paura ci rende la vita impossibile la soluzione prima e migliore è sicuramente una.
Quella di scomporre il grande muro che si para di fronte a noi in tanti piccoli mattoni e concentrarci, quindi, su un piccolo mattone per volta.
Si tratta di una strategia che suggerivo agli studenti in questo articolo proprio per superare le fasi iniziali di totale inerzia e svogliatezza verso lo studio spesso causate dall’enorme (e per alcuni terrificante) mole del programma da studiare.
Ogno piccolo mattone che superiamo ci restituisce indietro una parte di quel potere del quale ci eravamo momentaneamente privati.
Ogni piccola sfida affrontata e superata sarà una maggiore presa di consapevolezza.
Ci darà fiducia e ci porterà a guardare negli occhi non più solo i nostri timori più modesti ed insensati ma anche le paure che un tempo avremmo potuto ritenere insormontabili.
Immaginiamo il peggiore scenario possibile
La seconda strategia è tratta da una delle mie letture preferite di Dale Carnegie, Come vincere lo stress e cominciare a vivere.
Funziona in questo modo.
Visualizziamo il peggiore scenario possibile che potrebbe verificarsi in una determinata situazione.
Immaginiamo la cosa più terrificante che pensiamo possa succedere qualora ogni cosa vada per il verso sbagliato.
Portiamo alla mente il peggior scenario catastrofico.
Nope.
Non ti sto incitando ad alimentare la tua mente con pensieri negativi.
Tutt’altro.
Quando pensiamo al peggiore scenario possibile, lo proviamo e lo visualizziamo, succede qualcosa di molto potente.
Infine lo accettiamo.
Quello che succede dopo è liberatorio:
Una volta tornati alla realtà avremo la sensazione di essere sopravvisuti alla terribile circostanza tanto temuta e godremo di un nuovo stato mentale idoneo ad affrontare con lucidità e maggiore serenità quella particolare situazione che ci preoccupava.
Ma non finisce qui.
Accettato lo scenario peggiore (e magari acquisita persino consapevolezza che la peggiore delle ipotesi non è poi così pessima come avremmo potuto immaginare) occorrerà quindi chiedersi cosa si debba fare per migliorare la situazione affinchè quello scenario prima tanto temuto non si verifichi.
Focus sugli output
La terza strategia si ricollega alla prima ed è quella del distacco dal risultato.
Alla base della paura di agire si nasconde spesso il timore di non farcela, di non avere successo, di rimanere delusi e vedere vanificati i propri sforzi.
Cosa fare quindi?
Il trucco è quello di entrare nella filosofia del piccolo sforzo quotidiano.
La filosofia del concentrare, giorno dopo giorno, il proprio focus non più tanto sull’outcome, ossia sul risultato finale desiderato ancora distante e lontano, ma sull’output, ossia sulla qualità delle nostre singole prestazioni giornaliere.
Ricordiamoci che l’azione è la cura contro ogni timore.
Più agiamo meno tempo abbiamo per preoccuparci.
Più agiamo prima otteniamo feedback reali sulle nostre azioni.
Più agiamo più ci avviciniamo al nostro obiettivo.
Concentriamo quindi la nostra attenzione su quanto andrà portato a compimento giorno dopo giorno senza pensare al risultato finale ancora così distante e lontano.
I benefici dei nostri sforzi giornalieri si manifesteranno nel lungo termine grazie all’effetto compounding.
Accettiamo che le cose cambino
La più antica e potente emozione umana è la paura, e la paura più antica e potente è la paura dell’ignoto.
Howard Phillips Lovecraft
Quarta strategia per vincere la paura è quella di aprire le braccia al cambiamento.
Sarò molto chiaro su questo.
La scelta è sempre e solo nostra.
Possiamo decidere di rimanere dove siamo, chiusi nel guscio della nostra comfort zone, immersi in una piatta e sicura tranquillità che nel lungo termine lascerà alle spalle pesanti rimpianti, o al contrario possiamo decidere di accettare la sfida.
Possiamo fare ciò che ci spaventa.
Possiamo fare il desiderato salto di qualità. Abbandonare lo status quo, sfidare la saggezza convenzionale e imprimere alla nostra vita il cambiamento da noi desiderato.
Stando alle parole di Robin Sharma
Remember that all change is hard at first, it’s messy in the middle, and it’s beautiful at the end.
Impariamo quindi a vedere nel cambiamento non più un pericolo, ma al contrario il necessario mezzo per sfuggire ad uno stile di vita convenzionale e preconfezionato.
Lo strumento attraverso il quale vivere una vita all’altezza delle nostre aspettative.
Conclusioni
Queste quindi le quattro strategie che ritengo particolarmente utili per vincere la paura e affrontare quegli scogli mentali coi quali ogni essere umano ha fatto e continua a fare i conti.
Spero fortemente saranno di aiuto.
Go ahead and be brave.
Al prossimo articolo,
Carlo