E se anche noi facessimo parte della gran massa di persone che pensano di distinguersi dalla massa?
Giovanni Soriano
Lo vedremo. Si tratterà di un articolo molto interessante.
Quella che vorrei proporti è una semplicissima osservazione basata su quello che, al momento, è ancora il social network per eccellenza.
Parlo ovviamente di Instagram.
Cominciamo subito 😉
Un mondo di fotocopie
Quando si tende a fare le cose che fanno tutti gli altri si diventa tutti gli altri.
Charles Bukowski
Niente di più scontato di un aforisma di Bukowski in un post dedicato ad Instagram, non è cosi? 😉
Ma lascia ora che ti racconti.
Girando un po’ su Instagram nei miei momenti di cazzeggio (sì, anche io me ne concedo) mi sono imbattuto in una pagina molto particolare.
Si tratta di un simpatico profilo che raccoglie in un unico spazio gli scatti dei vari Influencers.
Le foto raggruppate hanno però tutte una particolare caratteristica.
Sono identiche le une alle altre.
Esatto. Sono uguali tra di loro. Spiccicate l’una all’altra. Sembrano quasi realizzate col copia e incolla.
Coraggio. Se non lo hai ancora fatto dagli adesso una buona occhiata 😉
Lo vediamo? Stesso luogo, stessa posizione, stessa posa, stesso filtro.
Non si riesce a cogliere alcuna differenza tra uno scatto e l’altro.
Il risultato? Un totale appiattimento e una perfetta omogeneità.
Un festival della banalità e della standardizzazione.
In fondo parliamoci chiaro. Quante volte ci capita oramai di scorrere tra le feed di Instagram e sorvolare su scatti bellissimi con un leggero senso di noia?
“Sì, ok. Bello. Cosa c’è dopo?”
E questo che si tratti di piramidi, laghi incantati, Tour Eiffel, Colosseo o mille altre affascinanti mete.
Ci sono stati proposti in tutte le salse. Abbiamo visto tutto più e più volte.
Se un tempo questi scatti (che, per carità, rimangono bellissimi) potevano apparirci un tempo qualcosa di magico, oggi rappresentano invece la nuova normalità.
Costituiscono il nuovo standard.
La diffusione delle conoscenze, una possibilità di viaggio sempre più capillare, straordinari gadget fotografici in grado di creare facilmente effetti mozzafiato (che diamine, persino io riesco ormai a fare foto decenti 😀 ), hanno reso questi scatti un tempo innovativi la perfetta normalità di adesso.
E qui viene il bello.
Mentre tanti aspiranti “Influencer” continuano ad arrampicarsi gli uni sugli altri, proponendo esattamente le stesse identiche cose, altri invece si distinguono.
Pubblicano scatti magari meno perfetti, è vero, ma anche più particolari e personalizzati.
Raccontano storie e lo fanno in maniera unica e distintiva, catturando l’attenzione del pubblico.
Si differenziano dalla massa.
Ottengono così quello che la stragrande maggioranza degli altri, invece, non ottiene.
Sfuggire al destino del gregge
Da piccoli ci insegnano ad avere paura del lupo per poi scoprire, da grandi, che il vero pericolo proviene dalle pecore.
Terza_nota, Twitter
Ora, vorrei dire una cosa.
Non sono di certo qui ad insegnarti come diventare Influencer.
Non ne ho le competenze, non sono attratto da questa professione, ed anzi quando qualcuno si arroga, con un pizzico di spocchia, la qualifica di “Influencer” a me scappa una pernacchia.
Quello che però posso dirti è questo.
La tendenza, che abbiamo appena visto, ad appiattirci su standard comuni accompagna a tutto tondo anche la nostra vita.
E per capirlo usiamo un esempio su tutti.
L’università.
Cosa rende noi, appena conclusi gli studi e conseguita la nostra bellissima laurea con lode, differenti rispetto alle altre migliaia di colleghi che, magari solo solo quello stesso giorno, hanno maturato la nostra stessa identica bella qualifica?
Perché mai un datore di lavoro dovrebbe assumere proprio noi e non uno degli altri mille mila candidati? Ce lo siamo mai chiesti?
In questo blog in fondo ho cercato in fondo di farlo notare più volte.
Ho condotto una mia personale crociata contro la falsa credenza (che tanti studenti purtroppo ancora hanno) che i voti siano tutto.
Ho cercato di trasmettere la consapevolezza che una lode non è più minimamente garanzia di una futura e certa prosperità economica.
L’ho ribattezzata la “corsa del topo universitario” ed è uno degli articoli più letti del blog, dagli una buona lettura 😉
La verità è infatti un’altra.
Avere una laurea in bacheca oggi non è più un elemento di differenziazione ma al contrario di semplicità conformità all’enorme esercito di laureati in cerca di occupazione.
E proprio per questo diviene di fondamentale importanza per noi imparare a distinguerci.
Mi segui?
Parlo di maturare competenze traversali.
Parlo di alzare gli occhi dai libri.
Parlo di partecipare, fin quando si è in tempo, ai progetti Erasmus, di cominciare a studiare le lingue, di fare associazionismo e politica universitaria, di sviluppare abilità di team working, di partecipare a laboratori e workshop universitari, di fare networking.
Attività che, sì, nell’immediato probabilmente tolgono tempo allo studio ed ai bei voti. Come negarlo?
Ma sono anche le stesse che nel lungo termine ci permettono di emergere rispetto a chi non ha mai messo piede fuori da una biblioteca.
Ci differenziano rispetto a chi, oltre ad una bella laurea con lode e tanta bella teoria (che presto o tardi finirà al 90% nel dimenticatoio) non può offrire alcuna competenza pratica, concreta e tangibile.
Chiaro?
Bene. Lo stesso ragionamento ovviamente si applica ad ogni altro ambito.
Lavoro, business, carriera.
Perché quella promozione dovrebbe ad esempio spettare a noi? Quali competenze e quali risultati possiamo esibire in più che gli altri ancora non hanno?
O ancora, perché un cliente dovrebbe scegliere proprio noi piuttosto che la concorrenza?
In che misura siamo, ad oggi, maggiormente in grado di soddisfare le sue aspettative?
Insomma. Il messaggio è chiaro.
Ogni tanto poniamoci le giuste domande.
Come possiamo fare per evadere da una competizione ordinaria?
Cosa possiamo fare per sfuggire al destino del gregge e distinguerci nel nostro particolare settore?
Conclusioni
La vita è troppo corta per vivere lo stesso giorno due volte.
Anonimo
Il punto che voglio trasmettere penso sia ampiamente arrivato.
Non otterremo mai risultati straordinari facendo cose perfettamente ordinarie. Proprio per questo, non limitiamoci a seguire la saggezza convenzionale.
Non riduciamoci a fare della nostra quotidianità quello che già ne hanno fatto tutti.
Impariamo da quegli “Influencer” che si scopiazzano a vicenda, tentando a fatica di prevalere l’uno sull’altro, continuando però ad esibire soltanto pura ordinarietà.
Sfuggiamo al copione preconfezionato e costruiamo competenze uniche e distintive che riflettano l’unicità della nostra persona, delle nostre competenze e della nostra offerta.
Cominciamo a leggere libri che la maggior parte degli altri non legge.
Spendiamo il nostro tempo libero come il restante 99% delle persone non fa.
Impariamo lingue difficili. Quelle che buona parte della gente lì fuori non si azzarderebbe mai a provare a studiare.
Rinunciamo a qualche aperitivo di troppo con gli amici, e usiamo piuttosto il nostro (poco) tempo a disposizione per investire su formazione, realizzare progetti, costruire asset che alla lunga ci daranno risultati esponenziali e ben oltre la media.
Spero dunque l’articolo sia stato utile.
Se ti va fammi sapere nei commenti che ne pensi.
Noi ci leggiamo nel blog 🙂
Un abbraccio,
Carlo
Travala.com. Nuova innovativa piattaforma di viaggio che permette di pagare (anche) con le criptovalute. Iscriviti con questo link. Viaggia, divertiti, e ricevi indietro 23 Euro 😉
Amazon Prime Video. Film e serie TV per rilassarci dopo una giornata produttiva. I primi 30 giorni sono in prova gratuita
Libri consigliati da Carlo. Ho selezionato in questa pagina le letture che più mi hanno ispirato e supportato nel raggiungere i miei obiettivi di vita. Saranno di aiuto anche a te
Kindle Unlimited. 30 giorni in prova gratuita. Lo uso e lo consiglio