La lingua è un’impronta, l’impronta maggiore della nostra condizione umana.

Octavio Paz

La verità è questa.

Magari oggi mastico l’inglese abbastanza bene (vivendo in Polonia, e avendo una ragazza polacca, lo parlo ogni giorno), ma per tanti anni lo studio di questa lingua ha rappresentato per me un autentico macigno mentale.

Una vera e propria fatica d’Ercole.

Concluse le scuole superiori, il mio inglese era infatti ancora niente più che scolastico. The pen is on the table, siamo lì.

Poi, durante gli anni universitari, qualcosa è cambiato. Lo studio dell’inglese è diventato molto più di un semplice dovere.

Molto più di un qualcosa da fare solo per superare uno stupido esame universitario o per avere un più facile accesso al mondo del lavoro – motivazioni fondate ma che parlano più al nostro portafoglio che alle nostre vere corde interiori.

Durante l’università ho scoperto dunque quali vere motivazioni mi spronassero verso lo studio di questa nuova lingua:

  • Volevo abbandonare la rigida scaletta accademica per lanciarmi in più progetti Erasmus
  • Volevo viaggiare, vivere e formarmi all’estero
  • Volevo avere amici di tante altre nazionalità
  • Volevo trovare una ragazza di cui fossi realmente innamorato, anche straniera se fosse capitato (come poi è successo 😉 )

Tanti anni dopo posso dire di esserci riuscito, ed oggi continuo a vivere quello stile di vita europeo che tanto sognavo.

Il mio primo consiglio è dunque quello di trovare quelle vere motivazioni in grado di spronarci e motivarci verso lo studio della lingua inglese.

  • Perché lo vogliamo imparare?
  • Come si allinea l’inglese con le nostre autentiche aspirazioni di vita?
  • In che modo la nostra vita sarà migliore dopo che lo avremo imparato?

Poniamoci queste domande. Ci aiuteranno tantissimo 😉

 

Come migliorare l’inglese

So parlare l’inglese scolastico ma appena il gatto scende dal tavolo non so più che cosa dire!

Tremenoventi, Twitter

Trovati i miei perché, ho quindi cominciato a darci veramente sotto e a migliorare per bene il mio inglese.

Fino a quel momento, come ti ho detto, la mia conoscenza era niente più che basica.

Non bastava di certo per i miei propositi internazionali.

E così ho cambiato approccio. In mezzo ad esami, associazionismo studentesco e lavoro, durante l’università ho capito come dedicarmi al miglioramento del mio inglese attraverso semplici e pratici metodi alternativi.

E adesso li condividerò qui con te 😉

Vediamoli subito assieme.

 

Metodo 6-5-3

Un nuovo vocabolo è come un seme fresco gettato nel terreno della discussione.

Ludwig Wittengstein

Lo puoi ben immaginare. Una delle mie principali lacune era senza dubbio il vocabolario.

Conoscevo le basi della grammatica inglese, e le ricordavo anche abbastanza bene (present simple, past simple, conditionals, ecc.), ma non ero in grado di intavolare una conversazione semplicemente perché non conoscevo abbastanza termini.

Non sapevo abbastanza parole, e le uniche che ricordavo erano solo piccoli rimasugli dei banalissimi esercizi sui libri scolastici del liceo.

Ed ecco cosa ho fatto:

Ogni giorno, per 6 mesi, ho scritto su un quaderno 5 nuove parole che non conoscevo, e mi sono impegnato a sviluppare 3 frasi per ogni parola.

Il procedimento era questo:

  1. Sottolineavo da libri o riviste in inglese le 5 nuove parole del giorno (le cercavo su l’Economist o sul New York Times) .
  2. Cercavo esempi e frasi di uso quotidiano su siti come Wordreference o Context.
  3. Trascrivevo tutto sul mio quaderno, e il giorno dopo ripetevo il procedimento.

L’utilità di questo metodo (che occupa 10-15 minuti al giorno) è chiara.

Memorizziamo ogni parola nuova inserendola in un contesto. La mettiamo nero su bianco e la imprimiamo per bene nella nostra mente.

In questo modo diviene molto più facile per noi ricordarla e applicarla in futuro.

Ma c’è anche un altro vantaggio. In questo modo avremo anche piena consapevolezza di quanto staremo incrementando il nostro lessico.

Facendo due conti dopotutto, 5 nuove parole al giorno anche solo per un paio di mesi fanno già un vocabolario davvero niente male 😉

Ma andiamo avanti.

 

Conversation classes

I limiti della mia lingua sono i limiti del mio mondo.

Ludwig Wittgenstein

Un’altra mia lacuna era proprio questa. Nonostante sapessi svolgere i classici esercizi scritti, di fatto non avevo mai parlato in inglese.

Ora, vorrei chiarire una cosa.

Tutti andiamo incontro a timori iniziali quando cominciamo a parlare una lingua che non è la nostra. Temiamo di non farci capire, di essere presi in giro, o di incappare in brutte figure.

E così, a volte, rinunciamo del tutto.

Ora, posso essere sincero con te?

L’imbarazzo iniziale e qualche magra figura all’inizio probabilmente sono inevitabili. Ci sono passato anch’io 😉

Allo stesso tempo, però, posso dirti che ogni conversazione diventa un’esperienza in grado di farci andare a briglie un po’ più sciolte la prossima volta.

Ed ecco quindi come mi sono comportato io.

Durante l’università ho deciso di approfittare delle Conversation Classes gratuite organizzate dal Centro Linguistico dell’Università di Palermo.

Mentre i miei colleghi erano troppo impegnati ad inseguire il loro prossimo 30 e lode, una parte della mia settimana era invece deliberatamente destinata a qualcosa di ben più utile.

Non agli esami standard del mio piano di studio ma alla pratica della lingua inglese in appositi corsi organizzati con docenti madrelingua.

Avevo bisogno di uscire dalla mia zona di comfort e cominciare a parlare in inglese, e quei corsi sono stati per me preziosissimi.

Mi hanno aiutato a superare la timidezza iniziale e a perfezionare pronuncia, vocabolario e grammatica.

E qui viene il bello.

All’inizio ero indubbiamente il meno preparato del gruppo che frequentava queste lezioni gratuite. Dopo qualche mese ero però già in grado di parlare bene e dar filo da torcere alla saputella dietro di me che i primi giorni rideva (a mo’ di sfottò) ogni volta che toccava a me leggere in classe 😉

Le Conversation Classes sono disponibili anche presso il Centro Linguistico del tuo ateneo.

Ma non solo.

Esistono ovunque associazioni, raduni, meetings e tandem sul territorio appositamente dedicati a chi vuole fare pratica e parlare in lingua inglese.

Insomma, le possibilità per fare pratica ci sono.

Tocca a noi alzare la testa dai libri e coglierle 😉

 

Speak (real) English, please

Migliorare l'inglese

Una lingua ti apre un corridoio per la vita. Due lingue ti aprono tutte le porte lungo il percorso.

Frank Smith

Lo avrai notato anche tu. L’inglese che impariamo sui libri di testo è spesso fuori dal mondo.

Fornisce teoria e regole grammaticali, ma contiene anche frasi troppo elementari. Espressioni ben poco usate nella quotidianità, che ci farebbero passare per gente a dir poco stramba.

L’inglese che ci viene proposto è più o meno questo:

Hello John. My name is Carlo. Can you lend me your pen?

Hi. Nice to meet you Carlo. Which pen would you like?

I would like the red one, John.

Yes Carlo, I will lend you the red pen.

Thank you John. You are very kind.

Fine della conversazione.

Un po’ lunatica, vero?

L’inglese reale è fatto di modi di dire, espressione idiomatiche, abbreviazioni, slang, e, sì, anche qualche piccola parolaccia. Che diamine 😀

Cosa ho fatto quindi?

Ho acceso la TV, inserito un bel DVD in lingua inglese con sottotitoli (oggi userei Netflix o Amazon Prime Video), e mi sono apollaiato sul divano.

Munito di carta e penna ho cominciato a segnare espressioni e frasi particolari che avrei poi potuto usare nella vita di ogni giorno.

Oltre questo ripetevo, leggendo i sottotitoli, le parole che avevo appena ascoltato in ogni particolare scena.

Vediamo quello che succede in questo modo?

Facciamo leva.

Sfruttiamo al meglio il tempo e le risorse che abbiamo. Trasformiamo novanta minuti di intrattenimento passivo in novanta minuti di preziosa formazione.

Oltre ai film, che restano il mio strumento di preferito, vi sono tra l’altro anche libri, i nostri canali Youtube preferiti, e tantissime altre risorse online.

Insomma, anche qui diventa solo questione di forza di volontà.

La volontà di trasformare momenti di gratificazione ed intrattenimento immediati in momenti di apprendimento e formazione.

 

Cosa ne pensi?

Attraverso questi semplici accorgimenti in poco tempo il mio livello di inglese è passato da A2 a (reggiti forte) C1.

Ho usato e continuo ad usare l’inglese per studiare, lavorare, viaggiare, leggere, stringere nuove amicizie, ed ovviamente anche per la mia relazione sentimentale 😉

Spero quindi questi metodi saranno utili a te almeno quanto lo sono stati per me.

Un abbraccio e il mio più grosso in bocca al lupo.

Carlo

 

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