Investire è semplice, ma non è facile.
Warren Buffett
ETF.
Da oramai qualche anno sono sulla bocca di tutti.
E a buon diritto, mi verrebbe da dire.
Gli ETF sono infatti probabilmente, in questo momento, una delle migliori forme di investimento finanziario a nostra disposizione, spiccando per convenienza, versatilità e rendimenti (di più su questo tra qualche paragrafo).
Dal momento che in tanti, lì fuori, ancora pensano che investire significhi scommettere sulla prossima azione “bollente” che centuplicherà in un battito di ciglio il nostro capitale iniziale, vorrei specificare qui perché preferisco investire in ETF e non in singole azioni.
Disclaimers:
- Non sono un consulente finanziario. In questo blog condivido con te la mia personale esperienza. Quello che fai con i tuoi soldi è a sola scelta e responsabilità tua
- Esistono tanti tipi di ETF (azionari, obbligazionari, immobiliari, su materie prime, ecc.). Per semplicità espositiva faremo qui riferimento ai soli ETF azionari
Patti chiari?
Bene. Vediamo subito quali sono le differenze tra ETF ed azioni, scoprendo poi perché – a mio parere – è molto meglio investire in ETF.
Cominciamo 😉
Cosa è un’azione
Non si può essere sentimentali con i propri investimenti e farci anche dei soldi.
Tyler Hicks
Quando compriamo un’azione (Microsoft, Apple, Visa, ecc.) quello che succede è che diventiamo a tutti gli effetti proprietari di una piccola frazione dell’azienda.
In quel momento stiamo di fatto scommettendo sulla capacità dell’azienda di produrre in futuro buone performance economiche.
Se questo dovesse succedere, vedremo aumentato il valore della nostra azione con la possibilità di ottenere un profitto qualora decidessimo di vendere.
Il profitto così incassato (differenza tra prezzo di vendita e prezzo di acquisto) prende il nome di plusvalenza, o capital gain se preferisci l’inglese 😉
I capital gains non sono però l’unico modo in cui possiamo guadagnare attraverso un’azione.
L’azienda può anche decidere di distribuire ai propri azionisti parte degli utili conseguiti. Questi proventi (chiaramente sempre subordinati alla performance e alle scelte strategiche dell’azienda) prendono il nome di dividendi.
Semplice, no?
Ovviamente non è tutto sorrisi e guadagni facili (anzi, non lo è per niente).
Investire in azioni comporta mediamente un più elevato grado di rischio rispetto a tanti altri tipi di investimenti più “sicuri”.
Il rischio è proprio quello che l’azienda su cui abbiamo puntato i nostri soldi perda valore sul mercato (per risultati economici sotto le attese, cattive congiunture economiche, pandemie, scandali, inchieste, svarioni dei dirigenti, ecc.) o che fallisca addirittura del tutto.
In questi casi potremmo perdere tutto il o parte del nostro investimento iniziale.
Afferrato?
Bene. Scopriamo adesso cosa sono gli ETF 😉
Cosa è un ETF
Se non puoi batterli, unisciti a loro.
Anonimo
Cosa è esattamente un ETF?
Possiamo capirlo molto facilmente guardando al significato di queste tre semplici lettere.
ETF sta infatti per Exchange Traded Fund, ossia Fondo Negoziabile in Borsa.
Scomponiamolo:
- Fondo perché parliamo di una raccolta di attività patrimoniali (per semplicità espositiva, come detto sopra, qui ci riferiamo alle sole azioni) gestita da esperti
- Negoziabile in borsa perché frazioni di questo fondo sono quotate e possono essere acquistate o vendute proprio come semplici azioni
Facile, no?
Ma adesso arriva la parte più interessante.
Abbiamo detto sopra che i fondi sono una raccolta di attività patrimoniali in cui sono investiti i soldi dei risparmiatori.
L’insieme di queste attività patrimoniali è gestita da esperti.
Gli ETF, che rappresentano un particolare tipo di fondi comuni di investimento, sono però gestiti in maniera passiva.
Mi spiego.
Chi gestisce un ETF non si perde in mille contrattazioni finanziarie, frequenti attività di trading, tentativi di previsione (spesso vani) del mercato, ripetute commissioni sulle operazioni, ma molto semplicemente si limita a fare in modo che le attività patrimoniali contenute nel fondo replichino un particolare indice di mercato.
Proprio per questo gli ETF si chiamano anche fondi indicizzati.
Se non sei entusiasta, beh, lasciami dire che quanto letto è semplicemente grandioso per noi investitori individuali. E questo perché:
- Attraverso gli ETF possiamo avere accesso, acquistando una singola quota del fondo, ad una moltitudine di azioni distribuite nei più diversi settori di mercato, rispecchiate proprio dall’indice che l’ETF mira a replicare. In poche parole diversifichiamo col minimo sforzo
- Dal momento che gli ETF sposano una strategia di investimento passiva, incorrono in molti meno costi rispetto ai fondi di investimento a gestione attiva, e questo consente loro di applicare anche bassissime commissioni di gestione
Tutto chiaro?
A questo punto dovrebbe essere già chiaro perché preferisco investire in ETF.
Ma capiamolo più nel dettaglio.
Perché investire in ETF
Fate attenzione agli investimenti che provocano applausi, di solito le grandi mosse vengono accolte da sbadigli.
Warren Buffett
E qui veniamo al dunque.
Mentre è assolutamente vero che investire in singole (e fortunatissime) azioni può portarci a battere (almeno nel breve termine) il mercato restituendo profitti sopra la media, nel lungo termine è molto probabile che questa stessa strategia ci condurrà soltanto alla perdita dei nostri capitali.
E questo perché – diciamoci la verità – nessuno di noi possiede la sfera di cristallo.
Nessuno di noi, nemmeno gli analisti più esperti, i signori trader, il tuo consulente finanziario, e nemmeno i “guru del web” che cercano solo di rifilarci i loro costosissimi corsi, nessuno – ripeto – è in grado di prevedere con certezza quale sarà la nuova Tesla o il nuovo Amazon o il nuovo Facebook.
Quello che però sappiamo con certezza è che il mercato azionario, negli ultimi sessanta anni, ha restituito indietro – attraverso i suoi cicli al ribasso e al rialzo – un rendimento medio annuale dell’11.88%.
Sembra poco? Beh. Lasciami dire che pochissimi investitori possono dire di aver fatto consistentemente meglio.
Sono i famosi unicorni della finanza, ed è un universo di cui noi non facciamo parte.
Parliamo di grandissimi finanzieri che hanno accesso a risorse, analisi e strumenti altamente sofisticati, che noi – studenti, giovani in carriera o padri di famiglia – possiamo semplicemente sognarci.
Sì, lo so: tu sei diverso, più furbo degli altri, e poi tua mamma ti ha sempre detto che sei speciale.
Ora, ascoltami bene.
Ognuno di noi crede sempre essere più in gamba e saperne più degli altri, ma essere normali o average non è sempre per forza una brutta cosa.
Certo, ti do ragione. Quando si tratta di business, carriera, relazioni, vogliamo essere migliori degli altri.
Vogliamo avere un vantaggio competitivo ed emergere dalla folla.
Assolutamente vero.
Ma quando si tratta di investimenti, credimi, una volta tanto limitarsi a seguire il mercato è la strategia vincente (e anche la più facile).
Ecco perché penso sia molto meglio, per noi investitori individuali, sposare un approccio di investimento passivo, in grado di restituirci consistentemente indietro ottimi (per quanto medi) rendimenti di mercato.
Gli stessi, che nel lungo termine, grazie all’effetto compound, restituiranno risultati esponenziali.
Conclusioni
Bene. In questo post ho provato a farti capire perché, personalmente, opto per investimenti in ETF. Per farlo uso DeGiro, la piattaforma di investimento leader in Europa.
Se vuoi aggiungere qualcosa, scrivi pure nei commenti. Ti risponderò subito.
Per il resto ci leggiamo nel blog.
Un abbraccio,
Carlo
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