Circondatevi solo di persone che vi porteranno in alto.
Oprah Winfrey
Diciamoci la verità.
Mamma aveva ragione.
Quante volte, da piccolini, ci siamo sentiti dire “Fai molta attenzione alle persone che frequenti”?
Tante, non è vero?
Un suggerimento preziosissimo che con l’andare degli anni abbiamo però perso di vista.
La verità infatti è questa.
Fare attenzione alle persone che frequentiamo non vuol dire soltanto mantenerci alla larga da tossicodipendenti e avanzi di galera (ciò di cui probabilmente mamma aveva più paura).
No, vuol dire molto di più.
Fare attenzione alla gente con cui spendiamo il nostro tempo vuol dire imparare a distinguere due tipi di persone.
Da un lato chi è una persona onesta, di supporto, ed in grado di dare slancio virtuoso alla nostra vita. Dall’altro chi – invece – è e rimane soltanto un ostacolo per le nostre ambizioni, una zavorra per la nostra produttività, e un impedimento per tutto quanto ciò per noi è più importante.
Semplice, no?
La verità è che molto spesso non operiamo questa distinzione.
La ignoriamo o volutamente la nascondiamo a noi stessi, finendo per tenerci strette persone altamente tossiche.
In questo articolo vorrei dunque aiutarti a fare chiarezza.
Ti proporrò 5 tipi di persone che a mio avviso andrebbero (con cordialità ed educazione ovviamente) sempre allontanate dalla nostra vita.
Scopriamole subito assieme.
Il criticone
Sì. Esatto. Lui è la prima persona da evitare.
Il criticone è il classico soggetto che, per ogni buon traguardo altrui, solleverà sempre un commento negativo, una critica, un’obiezione.
Ma dai, è stata tutta fortuna.
Non è che poi abbia fatto tutta questa gran cosa.
Ma in fondo chi glielo ha fatto fare? Stava più tranquillo prima.
Per il criticone è molto più facile scagliare la pietra contro chi tenta di fare il balzo di qualità piuttosto che provare lui stesso – attraverso disciplina ed impegno – ad inseguire risultati di vita più ambiziosi.
A suon di contestazioni il criticone tenta di sminuire chiunque tenti di eccellere.
Prova a trattenerlo nel guscio della normalità cui lui stesso appartiene. E fa tutto questo per un semplice motivo:
A livello inconscio ogni successo altrui lo rende sempre più consapevole del proprio potenziale inespresso.
E questo lo turba profondamente.
Il criticone, lo ripeto, è la prima persona da evitare.
Vittimista
Su CausaEffetto.com lo abbiamo detto più e più volte.
Il necessario punto di partenza per ogni cambiamento nella vita è sempre la piena presa di responsabilità.
Esatto. Proprio così.
Quello che abbiamo oggi, quello che siamo oggi, è interamente e pienamente merito (o demerito) nostro.
Ricordiamoci infatti una cosa.
Anche se ci sono cose che non possiamo controllare (in quale parte del mondo nasciamo, la nostra predisposizioni genetica, ecc.), anche se a volte la vita ci tartassa con crisi, epidemie ed eventi imprevedibili, abbiamo sempre e comunque il pieno controllo sul modo in cui reagiamo.
La nostra vita è frutto al 10% di quello che ci capita, e al 90% di come reagiamo.
E cosa fa il vittimista in tutto questo?
Semplice.
Attribuisce il 100% (se non oltre) dei propri problemi, delle proprie difficoltà, della propria mediocrità a cause esterne.
Allontanerà sempre e comunque ogni presa di responsabilità, essendo troppo concentrato sul trovare un colpevole per giustificare la propria mancanza di risultati.
Anche questi soggetti vanno allontanati alla svelta.
Il fanfarone
Sono sicuro che anche tu ne conosci almeno uno.
Il fanfarone è il chiacchierone di turno.
Quello che parla tanto e agisce poco.
Quello che insegue l’apparenza senza curarsi della sostanza.
Il fanfarone vuole esibire e impressionare gli altri.
Si immortala narcisisticamente sui social in uno stile di vita impeccabilmente lussuoso, salvo poi trovarsi nella vita reale sempre indebitato e con le pezze al “cubo” a fine mese.
Il fanfarone insegue costantemente la scorciatoia, lo stratagemma, la via facile verso il successo e l’agiatezza.
Che si tratti di network-marketing invasivo, vendita di corsi-spazzatura, FBA Amazon, schemi piramidali, speculazioni con le criptovalute, vendita di cinesate e prodotti di dubbio valore ma con alte commissioni di vendita.
Il fanfarone è un opportunity–seeker. Non conosce il significato di disciplina e consistenza, ma si lancia ininterrottamente da un’idea calda all’altra.
Il suo obiettivo non è creare valore duraturo, ma scovare la nuova furbata per arricchirsi velocemente, anche alle spalle di qualche credulone se necessario.
Si tratta di persone destinate, se non nel breve sicuramente nel lungo termine, a portare a fondo loro e quelli che gli stanno intorno.
Anche il fanfarone è quindi una di quelle persone da evitare assolutamente.
L’egocentrico
Io sono io, e voi non siete un ca%%o.
Questa è la filosofia di vita sposata, consciamente o inconsciamente, dagli egocentrici.
Soggetti fondamentalmente dotati di scarsissima empatia, sempre pronti ad affermare su tutto e su tutti una sola visione delle cose.
La propria.
Riconosciamo facilmente queste persone.
Sono le stesse che ripeteranno la parola “Io” almeno tre volte a frase, completamente incapaci di prestare attenzione (ed orecchio) al prossimo e a quello che dice.
Sostanzialmente privo di intelligenza emotiva, l’egocentrico non si farà problemi nel condurre un’innocente discussione al bar verso un pesante litigio pur di prevalere e avere ragione.
Insomma.
Anche queste persone è meglio perderle che compiacerle.
Il pettegolo
Forse non la categoria peggiore, ma sicuramente la più fastidiosa, almeno per me.
Parliamo di chi critica e superficialmente disprezza, commentando con malizia, una persona non presente.
Sono persone che toccano il fondo, spendendo prezioso tempo della propria vita in gossip di basso livello (semmai ne esista uno di alto livello).
Se siamo in compagnia di un pettegolo stiamone bene attenti.
Chi si lascia andare a commenti denigratori verso gli altri in nostra presenza, non si farà problemi nel fare lo stesso nei nostri confronti quando saremo noi ad essere assenti.
Slealtà e mancanza di onestà intellettuale sono i principali tratti distintivi del pettegolo.
Evitiamo anche queste persone.
Conclusioni
Bene.
In questo articolo penso abbiamo visto delle categorie parecchio interessanti, e credo anche che tanti di noi avranno ottenuto un po’ di chiarezza sulla propria compagnia e sul proprio giro di amicizie (vere e presunte).
Il mio invito in questo articolo rimane uno solo.
Un invito ad avere coraggio.
Il coraggio di lasciarci alle spalle chi ancora ci trattiene nel nido del vittimismo e della mediocrità.
Il coraggio anche di pavimentare la nostra strada verso ambiziosi traguardi con amicizie leali e di supporto.
Il mio migliore in bocca al lupo.
Un abbraccio,
Carlo
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Occorrere aggiungere che le persone “vittimiste” e “criticone” sono soggetti che hanno subìto dei traumi. Parlo con cognizione di causa.
Non sono nate così, ma ci son diventate a causa di una serie di eventi che ne hanno “mangiato” lentamente e inesorabilmente l’autostima, lasciandone la psiche completamente nuda e indifesa, alla mercé di altri soggetti manipolatori che hanno completato il lavoro rendendole quello che sono.
Così, il vittimista e il criticone vedono il mondo per come è stato distorto da tutti i traumi subiti, non riescono a risalire la china. Sono persone molto fragili.
Solo l’aiuto di uno psicoterapeuta può, con un duro lavoro che dura almeno 2 anni, fare uscire da quel tunnel e far vivere davvero.
Quindi, la prossima volta che doveste incontrare un altro soggetto vittimista o criticone, tenete presenti queste mie parole.