Amore mio ho fatto tesoro della tua lettera, l’ho letta. Mi ha reso felicissimo. Solo una cosa mi ha contrariato

Hai sbagliato a scrivere il mio nome.

Charles M. Schulz

Non preoccuparti. Con l’articolo di oggi non rischieremo brutte figure.

Non ci sarà pericolo di scrivere all’amante sbagliato 😉

Attraverso questo articolo, tuttavia, ti inviterò a fare qualcosa di piacevole e, allo stesso tempo, anche coraggioso.

Di che parlo?

Parlo dello scrivere una lettera a se stessi.

“Scrivere una lettera ammmestesso? Ma che sei pazzo, Carlo?!”

Sarà meno strano di quello che pensi.

Scopriamo assieme di cosa si tratta 😉

 

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Lettera a se stessi

Scrivere è inviare lettere a nessuno. O a tutti. O entrambe le cose insieme.

Ivano Mugnaini

Facciamo un gioco divertente.

Immaginiamo di essere nel futuro, alla fine di questo 2022, e di voltare lo sguardo indietro verso noi stessi. Verso il nostro io presente.

Muniti di carta e penna decidiamo di dirgli qualcosa. Di scrivergli.

  • Quali suggerimenti gli offriremmo?
  • Quali rassicurazioni gli daremmo sul futuro?
  • Quali abitudini lo esorteremmo a mantenere, e quali, invece, ad abbandonare?
  • Quali persone di supporto gli suggeriremmo di continuare a frequentare, e quali amicizie (meno buone) lo esorteremo, invece, ad abbandonare?

Lo abbiamo capito.

L’atteggiamento sarà quello che potremmo avere verso un fratellino più piccolo.

Ci scopriremo affettuosi, lucidi e rassicuranti.

Sproneremo e guideremo questo nostro Io che ancora deve affacciarsi ai mesi che vengono.

E lascia che ti dia anche un piccolo aiuto.

Se ti viene difficile metterti nei panni del te stesso futuro, prova a ragionare in maniera opposta.

Pensa a cosa vorresti dire, ora e in questo esatto momento, al te stesso di qualche mese fa.

Come vorresti che si fosse comportato?

Come vorresti che avesse impiegato (meglio) il proprio tempo?

Come vorresti che avesse condotto quella particolare e importante discussione?

Quali iniziative gli suggeriresti di intraprendere?

La logica è esattamente la stessa 😉

 

Perché farlo?

Io probabilmente nella scrittura ho trovato un modo di guardarmi da fuori.

Levante

Certo, tutto molto bello.

Ma quali sono i benefici dello scrivere una lettera a se stessi?

Scopriamoli subito.

Prima di tutto, adottando una prospettiva futura ed esterna riusciamo a fare qualcosa di molto utile.

Riusciamo a guardare alla nostra vita attuale in maniera molto più chiara, oggettiva ed imparziale.

In poche parole, scrivere una lettera ai noi stessi ci aiuta a costruire una visione più limpida del nostro presente. E, mentre lo facciamo, diveniamo in grado di valutare in maniera lucida se quanto stiamo eseguendo, giorno dopo giorno, sia corretto o meno.

Se la direzione verso cui stiamo guidano le nostre giornate sia quella da noi desiderata.

Quale che sia il nostro obiettivo – perdere peso, completare gli studi accademici, superare l’esame per l’avvocatura o pubblicare il nostro primo libro adottare una posizione di terzietà ed imparzialità ci permetterà di giudicare meglio la correttezza delle nostre azioni.

Capiremo se siamo sulla strada giusta, o se qualcosa va cambiato.

Ma non solo.

Questo semplice esercizio ci permette di fare anche altro.

Ci consente di sviluppare una maggiore consapevolezza emotiva.

Osservando nero su bianco i nostri pensieri, le nostre riflessioni, acquistiamo maggiore consapevolezza del nostro stato d’animo e delle nostre risposte emotive.

Ci decentriamo, guardiamo tutto dall’esterno, e per un attimo diventiamo in grado di non essere più sopraffatti dalle emozioni.

Accettiamo i nostri pensieri, la nostra trepidazione o le nostre preoccupazioni, vedendoli da una prospettiva distaccata e senza che questi causino più reazioni impulsive.

Sì, esatto. Si tratta di una vera propria Mindfulness scritta 😉

 

Quando scrivere

Scrivere una lettera è una di quelle cose che si fa solo con le persone alle quali si tiene veramente.

Sergio Marchionne

I lettori più assidui del blog lo sanno.

Personalmente consiglio di spedire una lettera a noi stessi alla conclusione di ogni trimestre. Ed è proprio quello che faccio io.

Più volte abbiamo infatti sottolineato quanto sia importante suddividere il nostro obiettivo annuale in traguardi trimestrali.

  1. Fine marzo
  2. Fine giugno
  3. Fine settembre
  4. Fine dicembre

Quale miglior occasione dunque della nostra revisione trimestrale per goderci una lettera che abbiamo spedito a noi stessi?

In quel momento, rileggendola, ricorderemo quale fosse il nostro stato d’animo quando abbiamo scritto. Ricorderemo quali fossero i nostri timori e comprenderemo quanti passi in avanti abbiamo compiuto durante quei tre mesi.

E proveremo un brivido di commozione.

Ma capiremo anche cosa non ha funzionato.

Avremo così l’occasione di riflettere, correggere, ed iniziare un nuovo trimestre al meglio 😉

 

Come scrivere una lettera a se stessi

Le mie lettere sono la cosa più segreta che ho.

Lara Condor

I benefici di questo esercizio, al di là di un personale e soggettivo piacere, sono evidenti e scientificamente dimostrati.

Personalmente per scrivere la lettera, trimestre dopo trimestre, amo usare la piattaforma gratuita Futureme.org, attraverso la quale l’email mi viene recapitata nel giorno da me indicato.

Se siamo amanti di carta e penna, potremo semplicemente prendere la nostra agenda annuale (personalmente consiglio Moleskine) e scrivere la lettera in corrispondenza del giorno da noi desiderato (es. 30 settembre).

Col tempo, con l’avanzare dei giorni, giungeremo a quella (un tempo lontana) pagina e troveremo la nostra lettera forse quando nemmeno ce ne ricordavamo più.

E magari, rileggendo di quel momento tosto che abbiamo superato alla grande, ci scenderà pure una lacrima di soddisfazione 😉

Bene.

Qui chiudo l’articolo.

Noi ci leggiamo alla prossima letter…ehm al prossimo articolo 😉

Ti mando un abbraccio,

Carlo

 

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